A Catania mancano gli spazi verdi. Questo è un dato di fatto. Sì, c’è il Giardino Pubblico Bellini, il Boschetto della Playa (lasciato in stato di semi abbandono) ma nulla più. Di certo spostandosi verso i paesi etnei la situazione cambia, possiamo godere della bellezza dei boschi del Parco dell’Etna e della maestosità del vulcano. Eppure, non troppo distante dal centro urbano, tra l’Etna e la Playa di Catania, esiste una piccola oasi di pace e tranquillità dove poter fare delle belle passeggiate in natura, senza doversi spostare troppo dalla città. La protagonista della storia di oggi è la Riserva Naturale Orientata Oasi del Simeto.
La Riserva Naturale Orientata Oasi del Simeto
Il Simeto è il maggiore fiume siciliano per ampiezza di bacino e portata d’ acqua. Nasce sui Monti Nebrodi e scorre fino al Mar Ionio, sotto l’attento e maestoso sguardo del vulcano Etna. La sua foce e la vasta area umida che la caratterizzano, ospitano un’avifauna tra le più ricche della Sicilia e proprio per questo motivo, nel 1984, viene costituita la Riserva Naturale Orientata “Oasi del Simeto”, proprio per tutelare questa massiccia presenza di uccelli migratori e stanziali.
Qualche giorno fa, avevamo proprio voglia di passeggiare in natura, in un luogo tranquillo, lontano da tutto e da tutti e devo dire che l’Oasi del Simeto ci ha regalato almeno due ore di assoluta pace e tranquillità.
L’Oasi del Simeto, un percorso adatto anche alle famiglie
Il percorso della Riserva Naturale è estremamente semplice e di facile fruizione. Può essere percorso anche in bici o in passeggino, poiché tutto pianeggiante senza alcun dislivello. Si accede dall’ingresso principale della riserva che conduce verso il centro visite di Torre Allegra. Lungo il percorso. alcune grandi didascalie illustrano le peculiarità della riserva, la presenza di animali e piante da cercare lungo il cammino.
Uno degli animali più particolari che si può avvistare presso l’Oasi del Simeto (anche se è davvero difficile individuarlo) è il pollo sultano. Si tratta di uno stupendo animale dal piumaggio blu e dal becco rosso, estinto in Sicilia negli anni ’50 e successivamente reintrodotto nel 2000. Ad oggi si è costituita una consistente popolazione popolazione nidificante che ha dato origine a un centinaio di coppie. Se ne avvisti uno, quindi, ritieniti davvero fortunato.
Seguendo le indicazioni per Aerea Birdwatching si raggiunge un grande capanno di osservazione in legno che si affaccia sulla prima zona umida della riserva, il canale Buttaceto.
Consiglio di portare un binocolo per avvistare qualche specie particolare sia in acqua che in aria: noi abbiamo avuto la fortuna di ammirare dei falchi di palude in volo.
Essendo da soli, abbiamo utilizzato il capanno di osservazione come base all’ombra per mangiare un panino e per rilassarci ascoltando i rumori della natura.
Al ritorno ci siamo recati al centro visite di Torre Allegra, che dispone anche di tavoli e panche in legno e, dal quale, parte un altro piccolo sentiero di massimo 200 metri.
Informazioni utili per visitare l’Oasi del Simeto
Per raggiungere l’area protetta del Simeto da Catania si percorre la SS 114 orientale sicula in direzione di Siracusa. Poco prima di raggiungere l’innesto sud alla tangenziale di Catania, si incontra il primo ingresso alla riserva che porta al centro polifunzionale di Torre Allegra. Si parcheggia davanti l’ingresso della riserva e si percorre un sentiero facile di circa di 1 km per arrivare all’Area Birdwatching.
Consiglio di visitare la riserva nei mesi meno caldi poichè, non essendoci molti luoghi all’ombra, il caldo può essere insopportabile in estate. Cappelli, protezione solare, zaino in spalla, acqua e pranzo al sacco sono fortemente raccomandati, in quanto non ci sono aree di ristoro nelle vicinanze.
Il sentiero può essere percorso in passeggino o in bici.
L’Oasi del Simeto, se realmente valorizzata e promossa a livello turistico (ma in maniera sostenibile), potrebbe diventare una grande area verde di facile fruizione per le famiglie, per le scuole e per per gli amanti della natura e delle passeggiate all’aria aperta.
E tu conoscevi questa riserva naturale?
Ti aspetto nei commenti!
A presto,
Chiara
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Catanese da più di mezzo secolo ne ho sentito parlare ma mai visitato.
Credo che ci andrò per ammirare questa meraviglia.
c’è sempre da imparare 🙂