Le quattro leggende di Catania raccontate ai bambini: i quattro candelabri

piazza università a Catania

Per la rubrica “Storie da raccontare”, oggi cedo, con vera gioia, il mio spazio virtuale a Barbara, una mamma e donna fantastica che ho avuto il piacere di conoscere, prima su Facebook e poi nella vita reale! Ma prima di raccontarti qualcosa su Barbara e sulla sua community di mamme, lascio la parola a lei e ti aspetto alla fine di questa incredibile storia sulle quattro leggende di Catania raccontate ai bambini!

La leggenda dei quattro candelabri di Catania raccontata da una mamma

mamma e bambina a Catania in piazza università

Ciao, sono Barbara  e sono mamma di Irene (3 anni).
Seguo Chiara fin dall’inizio della creazione del suo blog e l’ho trovato sempre davvero interessante.

Una family travel blogger che racconta la Sicilia e tutto quello che si può fare con i nostri figli secondo me è il top, soprattutto perché anche io sono siciliana, e catanese nello specifico!

Qualche tempo fa ho chiesto a Chiara di poter contribuire ad arricchire il suo blog. Così, visto che la seguono tante famiglie, che probabilmente verranno a Catania per godersi qualche giorno di vacanza, le ho proposto un articolo sulle leggende dei quattro candelabri di Piazza Università, a Catania.

una mamma a piazza università che racconta le quattro leggende di Catania a un bambino

I candelabri di cui parlo, puoi vederli al centro storico, su via Etnea, a due passi da Piazza Duomo.

Catania non è solo una città bellissima dal punto di vista architettonico e per tantissime altre cose, ma è anche ricca di miti e leggende che vale la pena raccontare per tuffarci con l’immaginazione in un tempo che non c’è più.

La prima volta che ho sentito parlare della leggenda dei quattro candelabri fu alle scuole elementari, grazie ad un progetto scolastico che mirava a valorizzare i beni culturali della nostra città. Avevo circa 7 anni e le maestre ci portarono in giro per la nostra città a scoprire angoli nascosti ed edifici di grandissimo valore storico, ma che spesso non vengono valorizzati dagli autoctoni.

C’ero passata mille volte da quella piazza, con i miei genitori, ma mai nessuno mi aveva parlato dei candelabri e delle leggende che rappresentavano. Ricordo ancora lo stupore che ebbi nello scoprire quelle cose bellissime della mia città.

Dunque, se passate da Catania, potete andare via senza conoscerne almeno una? Beh, io ve ne racconto ben 4!

Le quattro leggende di Catania: Gammazita, Colapesce, i fratelli Pii  e Uzeta

In Piazza Università a Catania, ci sono ben 4 candelabri di bronzo, la cui creazione risale al 1957 a cura di Mimì Maria Lazzaro e D. Tudisco.

La sera illuminano la piazza, ma non tutti sanno, o si accorgono, che su ogni candelabro ci sono dei personaggi, ognuno dei quali rappresenta una leggenda.

Si tratta delle leggende di

  1. Gammazita
  2. Cola pesce
  3. I fratelli Pii Antinomo e Anapia
  4. Uzeta

Iniziamo con la prima…Gammazita

Le quattro leggende di Catania raccontate ai bambini-gammazita
Candelabro Gammazita

Si narra che a Catania, al tempo degli angioini in Sicilia (1280), viveva una giovane e bella ragazza di nome Gammazita, promessa sposa.  Di lei si innamorò follemente un soldato francese di nome Droetto, il quale la perseguitava per ottenere la sua attenzione.

Gammazita, proprio per questo, evitava di uscire da sola. Ma un giorno, non si sa se per imprudenza o necessità, si recò al pozzo vicino il Castello Ursino e lì fu raggiunta da Droetto.

Era una ragazza virtuosa e anziché cedere alle avance del soldato e disonorare l’impegno preso decise di lanciarsi nel pozzo, lasciandosi morire.  Da quel momento si scatenò una vera caccia all’uomo per catturare Droetto. La leggenda di Gammazita richiama fortemente il conflitto del tempo e i soprusi che i siciliani dovevano subire a causa della dominazione francese. Conflitto che poi portò ai Vespri Siciliani. A Gammazita è dedicato un sito del centro storico, nonché una cavità naturale, chiamata appunto “Pozzo di Gammazita”.

La seconda leggenda è quella del paladino Uzeta

candelabro Uzeta una delle Le quattro leggende di Catania
Candelabro Uzeta

In questo caso, la leggenda di Uzeta è legata ad un’altra leggenda e cioè quella dei Giganti Saraceni, chiamati Ursini. Gli Ursini, secondo il popolo catanese, erano i giganti saraceni che abitavano il Castello Ursino. Si narra che siano stati spodestati dal conte normanno Ruggero, nell’XI sec.

Questa leggenda arrivò inalterata fin all’inizio del ‘900, ma a Catania, il giornalista Giuseppe la Malfa ha immaginato che un paladino catanese dovesse avere un ruolo in questa leggenda e così dalla sua fantasia nacque la figura di Uzeta. Uzeta era di umili origini, ma grazie al suo coraggio ottenne l’approvazione del re Federico II e la mano della bellissima principessa Galatea.

La leggenda, quindi, vuole che non fu più il conte Ruggero a sconfiggere gli Ursini, ma Uzeta.

La terza leggenda è quella dei Fratelli Pii

candelabro fratelli Pii Le quattro leggende di Catania
Candelabro Fratelli Pii

I fratelli pii si chiamavano Anapia e Anfinomo. Si racconta che i due, un giorno, mentre lavoravano nei campi furono sorpresi da un’eruzione dell’Etna. La prima cosa che fecero fu quella di andare a salvare i loro genitori mettendoli sulle loro spalle. Durante la fuga successe una cosa incredibile: la lava li raggiunse, ma si aprì evitando di travolgerli. Nei paesi etnei esistono molte raffigurazioni di questo racconto e probabilmente ciò è dato dal fatto che i contadini della zona, nei secoli, hanno avuto a che fare con le numerose eruzioni del nostro vulcano.

Si racconta, anche, che questa leggenda abbia ispirato Virgilio, il quale avrebbe preso ad esempio il coraggio e la forza di questi due fratelli, nel descrivere Enea intento a portare in salvo, proprio sulle sue spalle, il padre Anchise.

E per ultima mi sono riservata la mia leggenda preferita, a mio parere la più affascinante e cioè la leggenda di Colapesce

Candelabro di Colapesce una delle Le quattro leggende di Catania raccontate ai bambini
Candelabro di Colapesce

Colapesce era famoso e conosciuto in tutta la città per essere un abile nuotatore e subacqueo. Quando in Sicilia arrivò il re Federico II, incuriosito dalla fama di questo ragazzo, volle subito metterlo alla prova. Un giorno, infatti, il re dopo averlo convocato lanciò in mare una coppa e chiese a Colapesce di andarla a recuperare. Lui si tuffò senza indugio e al suo ritorno restituì la coppa al re raccontando di tutte le meraviglie che aveva visto nei fondali marini.

L’imperatore, non contento, mise alla prova Colapesce per la seconda volta: lanciò la sua corona in mare, ma ancora più lontano. Colapesce si tuffò, e dopo essere mancato per diverse ore, riemerse con la corona e molto preoccupato raccontò di aver visto che una delle tre colonne che sorreggeva la Sicilia era incrinata a causa di un fuoco vicino.

Così il re, angosciato, chiese a Colapesce di andare a controllare meglio la situazione e  nel frattempo lanciò in mare il suo anello chiedendo al ragazzo ancora una volta di recuperarlo.

Questa volta, il giovane ormai stanco, volle portare con sé un pugno di lenticchie e disse che se le avessero viste a galla indicavano che lui non sarebbe riuscito a risalire.Le lenticchie riemersero e di lui non ci fu più traccia.

Si narra che Colapesce, in realtà, non sia morto, ma che tuttora si trovi nei fondali a sostituire la colonna incrinata per sorreggere Messina e tutta la Sicilia. E quando si avverte un terremoto si dice che è Colapesce che cambia spalla per sostenere l’isola.

Ecco,  ti ho raccontato le quattro leggende raffigurate sui candelabri. Spero ti siano piaciute e che, se verrai a Catania, potrai raccontarle ai tuoi bambini.

Raccontaci se le conoscevi già, oppure se ne conosci altre, sarei curiosa di saperlo.

 

Grazie Barbara per averci narrato queste straordinarie leggende sulla nostra Catania!

E per te che mi stai leggendo (se sei una mamma) ti invito ad iscriverti sulla community Facebook di Barbara, Ciciulio di Mamme, una community di mamme diventata ormai un’istituzione a Catania. Un salotto dove si possono condividere tantissime informazioni sullo straordinario mondo delle mamme!

Foto e testi: Barbara Privitera

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Sono Chiara, guida e racconta-storie siciliane per passione ma con la valigia sempre pronta per vivere nuove avventure all'estero. Mamma di tre piccoli esploratori classe 2013, 2015 e 2020 e moglie di un pilota elicotterista con la passione per il mare!

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