La leggenda dei faraglioni di Aci Trezza
Chi non conosce i faraglioni di Aci Trezza e la leggenda di Ulisse e Polifemo?
Ogni volta che ci troviamo davanti questi imponenti massi, durante le nostre passeggiate ad Aci Trezza, i bambini mi chiedono sempre: ” Mamma cosa sono? Perché stanno lì in mezzo al mare?”
Bene, io ho provato a raccontarla così.
Chiedo scusa ad Omero e a Virgilio, se mai mi sentiranno, ma per i figli si fa questo ed altro!
Il Ciclope e il Viaggiatore
In un’isola del sud dominata da un vulcano,
viveva Polifemo, un tipo un po’ strano.
Non era un eroe, un Dio o un quieto campagnolo,
ma una creatura selvaggia da un occhio solo.
Figlio di Nettuno, il Dio del Mare,
Polifemo non amava la compagnia, non era per niente un tipo cordiale.
Viveva in una grotta e per cena era solito mangiare viaggiatori, che per sbaglio si trovavano lì fuori.
Un giorno, un curioso e furbo navigatore,
arrivò con il suo equipaggio, nella terra del sole.
Voleva esplorare, conoscere, imparare,
Ulisse, questo era il suo nome, non immaginava proprio l’avventura che avrebbe dovuto affrontare!
Aveva sentito parlare del Ciclope da un occhio solo e, curioso com’era, volle assolutamente conoscerlo al volo!
Nella sua grotta, con i suoi uomini, volle entrare, mentre il gigante portava il suo gregge a pascolare.
Ma quando il ciclope tornò e li vide lì dentro, burbero com’era, non fu affatto contento!
“Chi siete voi?” -disse-
“Nessuno è il mio nome” – rispose Ulisse-
“Andate via viaggiatori, impiccioni. Io sono Polifemo e nella mia grotta non voglio spioni!”
“Anzi, sapete cosa vi dico, adesso ho una gran fame mangerei volentieri due viaggiatori cotti con le melanzane!”
Così, Polifemo, in men che non si dica divora due uomini senza alcuna fatica!
Poi mette un masso davanti la grotta per non fare scappare Ulisse e la sua flotta!
Ma Ulisse, era molto ingegnoso ed escogitò un piano davvero operoso.
“Facciamogli bere questa pozione”– disse al suo equipaggio-
“gli darò questo fiasco di vino in omaggio!”
Nel frattempo si preparò un bel ramo di ulivo affilato,
così nel sonno, sul suo unico occhio glielo avrebbe conficcato.
Polifemo, dopo aver mangiato, bevve un buon bicchier di vino fruttato.
Lo bevve tutto, senza lasciarne una goccia
e dopo qualche minuto si appisolò su una roccia.
E così mentre il burbero Polifemo dormiva,
Ulisse il viaggiatore, conficcandogli un paletto nell’occhio, il gigante tramortiva!
Poi Polifemo, dolorante e imbestialito, urlò: “Nessuno” mi ha colpito!”
Ma gli altri ciclopi non gli diedero ascolto e lo lasciarono solo con l’occhio tutto rotto!
Ulisse e i suoi uomini scapparono e ripresero il mare ma Polifemo era deciso a fargliela pagare.
Prese otto massi e glieli scagliò con tutta la sua energia, ma Ulisse era ormai lontano e quindi scappò via!
Questi sassi sono rimasti ancora lì, dove ogni giorno, miei piccoli bambini, li potete ammirare…tra un tuffo nel mare e un bel gelato da gustare!
Ringrazio Gianluca Di Stefano per le bellissime foto panoramiche che mi ha permesso di pubblicare sul blog.
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Bellissima storia
grazie!
Una storia davvero originale (e in rima). Guardando le tue foto viene decisamente voglia di visitare la Sicilia
sono proprio contenta che ti sia piaciuta. E’ una storia che racconto spesso ai miei bimbi e per questo ho deciso di farla in rima in modo da renderla più a misura di bimbo
Che brava a raccontare questa storia ai tuoi bimbi!
Molto bella la tua storia, i tuoi bimbi sono fortunati! 🙂 non ho mai visto i faraglioni di Aci Trezza, ma sembrano molto affascinanti!
brava, bellissimo raccontare la storia ai bambini. son certa che rimarrà impressa nelle loro menti 🙂
sì ormai la conoscono a memoria!
Chiara che bella questa storia! Era per i tuoi bambini ma me la sono letta io tutta di un fiato!
Ne sono felice! Ormai è diventata la nostra storia preferita 🙂
Carinissima 🙂 Quando il modo di raccontare è piacevole e avvincente per i bambini, allora va bene per tutti!